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Alberto_Luini968

“Tanto è un protocollo”: per la chirurgia questa convinzione non vale.

By : on : October 26, 2019 comments : (Comments Off on “Tanto è un protocollo”: per la chirurgia questa convinzione non vale.)

Ritorno su un argomento che ho già trattato qui e in alcune testate giornalistiche: la convinzione (sbagliata) che la chirurgia senologica si basi ormai su protocolli, quindi la scelta tra un centro di cura e l’altro sia indifferente. Non solo si tratta di un’idea bizzarra, visto che il chirurgo lavora con le mani quindi ha bisogno di conciliare uno speciale talento pratico all’esperienza di anni di lavoro, ma è anche pericolosa: gli studi scientifici internazionali dicono chiaramente che la maggiore percentuale di guarigione in caso di tumore si ha nelle persone con un livello culturale più alto, perché sanno quali specialisti scegliere in caso di necessità. La qualità dei chirurghi e dei centri fa la differenza.

Avete mai pensato a quante cose riuscite a fare spontaneamente o con l’allenamento e quante non vi riescono bene? Avete notato quanta differenza esista tra le persone se si considerano la manualità, la capacità di osservazione, la tendenza a gestire un lavoro di alta precisione? Ecco, applicate le vostre osservazioni alla scelta dei chirurghi senologi: è la stessa cosa.

La chirurgia richiede una predisposizione, l’amore assoluto per ciò che si fa e un lungo allenamento teorico e pratico. E’ impensabile, per esempio, che un giovane medico agli inizi abbia la capacità chirurgica di chi ha più anni di lavoro in sala operatoria: dovrà formarsi, perché non gli/le sarà sufficiente avere studiato alla perfezione le tecniche e avere osservato i suoi maestri mentre operano, dovrà cimentarsi direttamente con gli interventi sui pazienti. Il talento innato ha una sua rilevanza, ma anche l’esercitazione pratica e la serietà dell’impegno sono fondamentali. Molte variabili siano coinvolte in un atto chirurgico, variabili che possono essere affrontate solo con l’esperienza.

I centri di eccellenza hanno equipe multidisciplinari che lavorano davvero insieme: i chirurghi senologi, cioè le figure centrali nella cura delle donne con tumore al seno, cooperano con i radioterapisti, i chirurghi plastici, gli anestesisti, gli oncologi medici, gli anatomopatologi, i radiologi, i genetisti, gli infermieri, gli psicologi, i fisioterapisti, i medici di medicina integrata. Ogni giorno fanno ricerca e applicano i risultati nella cura, che non procede a protocolli standardizzati ma è personalizzata e tiene conto delle peculiarità di ogni singola paziente.

Per questo sono molto perplesso di fronte all’affermazione comune: “tanto è un protocollo, un chirurgo / un centro vale l’altro”. Sarebbe come dire “tanto un paziente vale l’altro”, per me è una bestemmia. Nessuna persona vale un’altra, in ogni situazione della vita: sapere notare le meravigliose e utili differenze è cruciale.

alberto

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