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La percezione della malattia e il comportamento dei pazienti: è un tumore grave oppure no?

By : on : July 23, 2017 comments : (Comments Off on La percezione della malattia e il comportamento dei pazienti: è un tumore grave oppure no?)

L’osservazione di alcuni comportamenti abbastanza diffusi mi spinge a una riflessione sull’impatto della percezione individuale sul comportamento prima, durante e dopo le cure per un tumore al seno.

L’intervento chirurgico per tumore al seno è oggi condotto con tecniche conservative nella maggioranza dei casi: la quadrantectomia è sempre più spesso eseguita in Day-Surgery ed è un indubbio vantaggio per le donne che. Dimesse dopo poche ore, non sono costrette e restare a lungo in ospedale e possono ritornare rapidamente alla loro vita.

E’ però frequente che immediatamente dopo un intervento di questo genere con una dimissione rapida dall’ospedale si eviti del tutto (o quasi) un periodo di riposo fisico e si ricominci immediatamente a viaggiare, fare attività fisica e a lavorare in casa senza considerare di essere reduce da una chirurgia.

Alludo ai primi giorni, diciamo le prime due settimane dall’intervento chirurgico quando la ferita ancora non è chiusa: una ferita consolidata riguarda la pelle, il tessuto sottocutaneo e la ghiandola mammaria (che sono tutti suturati). La comunicazione rassicurante e la dimissione precoce dall’ospedale da parte dei medici probabilmente inducono a una sottovalutazione di un semplice ed evidentissimo fatto, cioè che – per quanto limitato nell’estensione fisica ed eccellente nelle conseguenze estetiche – l’intervento è stato comunque un atto chirurgico e, come tale, espone a possibili complicanze.

Avere ricevuto una chirurgia con minimo trauma estetico e fisico non significa essere subito in grado di trattare il corpo come se fosse integro e sano: la ferita chirurgica esiste e con essa i rischi di infezione, di necrosi di tessuti che andrebbero trattati con delicatezza, di peggioramento estetico successivo.

Un altro esempio di percezione alterata diventa evidente nel corso di una terapia ormonale prescritta dopo la chirurgia: troppo spesso la si considera superflua e fastidiosa a causa dei possibili effetti collaterali, si insiste con i medici perché sia tolta dimenticando che è uno degli strumenti più potenti per prevenire il ritorno della malattia.

Va chiarito che il termine “precauzionale” usato per il blocco endocrino dopo la chirurgia per tumore al seno non è sinonimo di “facoltativo”: si tratta di farmaci utili e potenti i cui effetti collaterali si possono gestire e risolvere. Ricordo che gli studi hanno dimostrato che alcuni effetti collaterali del blocco ormonale dipendono dallo stile di vita di chi lo riceve: il suggerimento di fare attività fisica tre volte ogni settimana è terapeutico, ma è vissuto da molte donne come una generica indicazione che si può mettere nel cassetto perché non si ha tempo.

La verità è che il tumore al seno va trattato con serietà ed eccellenza chirurgica, clinica e radioterapia, ma anche con la consapevolezza da parte della donna che i risultati in termini di alta sopravvivenza si sono ottenuti grazie alla diagnosi precoce e alle terapie moderne.

Il tumore al seno è e resta una malattia potenzialmente pericolosa, sottostimarne la portata riducendo spontaneamente le cure o rimandandole o dimenticando che tali cure richiedono un comportamento precauzionalmente adeguato non è una buona idea.

alberto

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