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Novita’ dagli Stati Uniti: la prevenzione non serve piu’?

By : on : July 24, 2016 comments : (Comments Off on Novita’ dagli Stati Uniti: la prevenzione non serve piu’?)

Un articolo uscito di recente sulla rivista “Science” sta creando dubbi e molto rumore nei media per le sue implicazioni sulla prevenzione dei tumori. Secondo Cristian Tomasetti e Bert Vogestein di Baltimora (http://www.sciencemag.org/content/347/6217/78) la maggioranza dei tumori si svilupperebbe in modo casuale per quella che è definita “bad luck” – cioè sfortuna – nelle cellule che per loro natura hanno l’esigenza di duplicarsi più spesso rispetto ad altre. Stile di vita e difetti genetici ereditari avrebbero un ruolo minoritario nello sviluppo dei tumori, e riguarderebbero comunque solo alcune di queste malattie e non tutte.

La scoperta è semplice da descrivere: su trentuno tipi di tumori presi in considerazione dai ricercatori solo nove sembrano avere una certa spiegazione in base a fattori genetici ereditari o stile di vita, il resto accade per caso. Le mutazioni di cellule in replicazione normale creano il tumore, e nessuna correlazione si trova con lo stile di vita, la genetica familiare e altri fattori che potrebbero essere oggetto di prevenzione primaria.

Perché i fumatori non si sentano assolti  è bene sapere che tra i nove tumori la cui causa è stata ricondotta allo stile di vita c’è il tumore polmonare nei fumatori (e ci sono tumori da virus, come quello del fegato in seguito a infezione da virus dell’epatite C o quello del distretto testa-collo da Papillomavirus 16), e la familiarità ha un ruolo in alcune forme di tumori dell’intestino. Insomma, lo studio non dice che a priori le malattie tumorali nascano per caso e alcuni fattori di rischio noti siano da smentire: fumo, radiazioni, esposizione al sole, alcuni virus, tendenza ereditaria contano eccome. Il punto è avere chiaro che nel computo totale dei tumori non possiamo affermare che tutti derivino da cause note che possono essere oggetto di prevenzione.

Personalmente non comprendo la sorpresa. Che la maggioranza dei tumori non abbia una causa identificabile si sa, e attualmente nessuna informazione sullo stile di vita (alimentazione, esercizio fisico eccetera) è stata in grado di modificare in modo totale questa verità. Lo stile di vita aiuta ma non è una protezione a priori nei confronti delle malattie tumorali. Allora non serve a niente fare prevenzione? Questo dubbio mi stupisce ancora di più. Mangiare bene, fare esercizio fisico e comportarsi in modo sano non riguarda solo il cancro! Le malattie del cuore, il diabete, l’ipercolesterolemia, l’osteoporosi, i problemi del fegato e dei reni non ci interessano? Lo stile di vita “sano” ha un impatto sulla salute globale, e nella nostra vita non esistono solo i tumori; se parliamo di tumori, alcuni studi recenti hanno comunque dimostrato che un certo stile alimentare sia in grado di ridurre il rischio. Il punto è essere coscienti che ridurre non significa azzerare: troppo spesso ci aspettiamo che uno stile di vita sano sia una specie di salvacondotto per la longevità sana. Non è così, altrimenti non si ammalerebbero anche gli atleti e le persone che conducono la propria vita secondo i più rigidi dettami della scienza. Ma vale la pena in ogni caso gestire il nostro corpo con attenzione, amore e consapevolezza.

Un altro genere di prevenzione, detto “secondario” perché non evita lo sviluppo della malattia ma la scopre ai suoi esordi, è molto utile anche secondo i due ricercatori della Johns Hopkins:la diagnosi precoce si conferma l’arma attuale per ridurre il rischio di morte per tumore. Se non possiamo evitare la “bad luck” possiamo farci furbi e scovare i tumori appena nascono, potenziando le probabilità di guarire.

alberto

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